Lo so, lo so cosa direte: “L’abbiamo capito quanto apprezzi questa scrittrice!”.
Non lo nego. Confermo.
Lo stile di Annalisa Strada mi piaceva già da quando leggevo i libri di “Enrica, una formica senza sedere”, dedicato ai più piccoli, ho continuato ad apprezzarla via via con le avventure di Mastino Machiavelli, Pizza Tandoori e La bella addormentata è un tipo sveglio, solo per citarne alcuni.
Ma quando ho avuto tra le mani prima Una sottile linea rosa, e poi i recentissimi Il rogo di Stazzema e L’isola dei libri perduti non ho potuto fare a meno di fermarmi a riflettere.
Una sottile linea rosa (Giunti) si distingue per un linguaggio diretto, schietto, graffiante come lo sono gli adolescenti di oggi. Come Perla che, per la superficialità di un solo momento, rimane incinta, soffocata da tante domande sui suoi rapporti familiari e sul suo futuro.
Il rogo di Stazzema (Il battello a vapore) – scritto a quattro mani con Gianluigi Spini – rievocando un
episodio realmente accaduto a S. Anna di Stazzema durante la seconda guerra mondiale, ci conduce con gli occhi del piccolo Lapo ad un miracoloso salvataggio da parte di un soldato SS, che risparmia la famiglia del protagonista. Una narrazione che si avvinghia ai nostri sensi, trascinandoli, tutto d’un fiato, fino all’ultima pagina.
Uscito in libreria solo pochi giorni fa, L’isola dei libri perduti (Einaudi Ragazzi) esige lettori attenti, raffinati, esigenti. Se ci accingiamo ad aprire le sue pagine non aspettiamoci di trovare la solita storia di avventure per ragazzi, come se ne vedono tante occhieggiare dagli scaffali delle librerie: le descrizioni di luoghi, sentimenti, intenzioni nascoste e segreti da scardinare ci impegneranno sin dalle prime righe.
Esistono isole attaccate alla terraferma da un solo istmo di terra che appare e scompare al passaggio della marea. Per alcuni è bello essere su un’isola e sentirsi lontani e distaccati da tutto e da tutti; per altri è meglio dar peso a quella volubile striscia di sabbia e considerarla un discreto cordone ombelicale.
Thia era un’isola così.
Annalisa Strada ha quella rara dote del sapersi calare perfettamente ogni volta in personaggi diversi, affinare lo stile a seconda del lettore a cui si rivolge, solleticandolo con argomenti attuali per ghermirlo fino al punto finale, che spesso è una porta aperta alle scelte di ciascuno di noi.
AD UN RAGAZZO/A: Se sei un lettore attento ed esigente questi libri sono fatti per te. Non ti fidare di chi ti dirà che Una sottile linea rosa è indicato dai 15 anni in su. Se vuoi leggerlo, specie se sei una ragazza, fallo. L’ultima scelta è sempre la tua.
AD UN GENITORE: inutile nascondere ai propri figli la verità sulla vita e sulla storia. La cosa migliore è parlarne insieme. Se poi siete genitori attenti e ci tenete che i vostri figli leggano, fateli scegliere! Non vi affidate sempre e solo a libri già conosciuti o a copertine patinate. Se avete dubbi chiedete, invece, a librai attenti, specie se si occupano di piccole librerie indipendenti.
AD UN INSEGNANTE: visto il periodo estivo in cui sto scrivendo, periodo di vacanze e di relax, vi consiglio (da insegnante) di ricaricarvi con questi bei libri da riproporre durante l’anno per approfondimenti e discussioni in classe. E, per piacere, non mi fate sentire la solita frase “Mi devo rilassare”. Non chiedete ai vostri alunni di leggere durante l’estate?