Avete fratelli e sorelle o siete figli unici?
Chi è figlio unico di solito si sente solo e vorrebbe qualcuno a fargli compagnia; chi ha, invece, fratelli vorrebbe godersi la pace dell’essere unico e non dover sempre dividere tutto con gli altri. Spesso si litiga, ci si accapiglia, fino a che la mamma o il papà non intervengono per punire l’uno, l’altro o tutti e due, e terminare con la classica frase “siete fratelli, dovreste volervi bene!”.
Ma è davvero così facile andare d’accordo in famiglia? Qualcuno si rende conto di quanto sia difficile sopportare i capricci dei più piccoli o le prepotenze dei maggiori?
In “Quella serpe di mia sorella” che esce oggi per Mondadori (collana Sassolini blu), con le illustrazioni di Elisa Rocchi, Annalisa Strada delinea proprio un rapporto conflittuale tra due sorelle. Penelope, la maggiore, non fa altro che fare scherzi ad Agata, che puntualmente ci casca per poi andare a lamentarsi dalla mamma: le fa mangiare l’Euphorbia o le gomme attaccate sotto il tavolo, la costringe a stare nascosta per uscire da sola o a mangiare gli amaretti, che non le piacciono, si sceglie il posto migliore per dormire o inventa storie per spaventarla. È una soddisfazione per Agata veder rimproverare sua sorella. Così quando le serve un aiuto per fare un regalo speciale per il compleanno della nonna non penserà di chiedere aiuto a Penelope. Eppure … mai dire mai in queste cose!
Non è la prima volta che Annalisa Strada parla di famiglia. Nel ciclo di Pizza Tandoori (Battello a Vapore) Nina e Luca dovranno scoprire un legame tutto nuovo quando la mamma Francesca deciderà di sposarsi con Bharat, indiano con due figli (Jaja e Chetan) e un furetto al seguito. Intorno alla tavola di Irina, la tata russa, tutti gli scontri si appianeranno e si scopriranno interessi comuni e sentimenti da saldare. Volete qualche esempio? Nina e Jaja sorelle per forza, Mia mamma? Te la presto!, Avanti c’è posto!, Scintille in famiglia.
E quando la pancia della mamma comincia a crescere e ci si sente un po’ più lontani da lei? Come si fa a pensare Ho un fratellino (Piemme)? Finché rimane lì dentro il fratellino è quasi tollerabile, ma quando arriva in casa i genitori hanno occhi solo per lui. Eppure basterà stendere le braccia verso le sue per scoprire che non è così male essere fratelli o sorelle maggiori.
Che ne dite poi di dare uno sguardo anche a I mestieri di papà (Nord-Sud Edizioni – Gli Scriccioli)? Il collaudatore di pigiami, Il trivellatore di formaggi, L’abbinatore di calzini, Lo scaldatonsille e molti altri sono i lavori che i papà svolgono senza che ce ne accorgiamo. E tutto per il nostro futuro!
Quel futuro a cui pensano Iano e Agata, due ragazzi siciliani che in 1861: un’avventura italiana (Edizioni Paoline, scritto insieme a Gianluigi Spini) attraverseranno l’Italia per seguire Garibaldi e ricongiungersi così con i loro genitori.
Insomma – per citare una famosa frase di un film – “a famigghia è sempre ‘a famigghia!”.
E sembra che Annalisa ne abbia una certa consapevolezza.
Che dite? Ho un debole per lei?
… Si vede tanto?
Faretto puntato su Quella serpe di mia sorella:
PER GLI INSEGNANTI: se in classe dovete affrontare il rapporto tra fratelli, questo libro vi permetterà di farlo divertendo i vostri alunni. Vi sommergeranno di esempi simili a quelli narrati.
PER I GENITORI: problemi di conflittualità tra figli di età diverse? Provate ad analizzare il punto di vista di Agata, ma non dimenticate che Penelope non è così negativa come sembrerebbe. Ottimo per rifletterci in coppia con uno sguardo di soppiatto ai propri figli.
PER I BAMBINI: siete figli unici e vorreste fratelli o sorelle a farvi compagnia? Oppure non sopportate più di dividere la stanza con loro? Nell’uno e nell’altro caso vi divertirete ad ascoltare Agata che racconta le sue disavventure e alla fine vorrete un po’ di bene anche a Penelope.
Magari qualcuno di voi potrà riconoscersi in una delle due.